LaPallaRotonda e Dinamo Trulla. Quando lo sport amatoriale diventa inclusione sociale

42627969_10218061804521961_982464397341360128_nIn un periodo in cui il tema dell’immigrazione è sulla bocca di tutti e molto spesso rappresenta lo sfogo preferito dei “leoni della tastiera”, quelli che usano i social per diffondere il loro odio e, chissà, lenire le proprie insoddisfazioni della vita, una piccola luce di speranza, se così la volete la chiamare, può venire soltanto dalla mobilitazione dal basso. Piccoli gesti di umanità quotidiana rivolti ad un singolo individuo alla volta hanno più effetto di cento provvedimenti politici. Pensate che stia scendendo nella banale retorica? Allora ecco che dirotto subito il discorso verso fatti concreti.

Dal gennaio 2017 l’associazione sportivo-culturale LaPallaRotonda opera, senza contributi esterni e solo attraverso autofinanziamento, nel campo dell’aggregazione e dell’inclusione sociale principalmente attraverso tre progetti:

  • Rotolando su Pesaro. Valorizzazione del territorio attraverso gite ed escursioni a piedi.

  • Conosci il mio paese. Serate interculturali di presentazione di altre nazioni.

  • Karibu. Inclusione attraverso lo sport.

In questa sede parleremo solo dell’ultimo progetto, iniziato formalmente nel marzo 2017 con un accordo di partnership con la cooperativa Labirinto, anche se in maniera informale erano già state proposte attività sportive tra ragazzi italiani e migranti nei mesi precedenti. Ad ogni modo, l’accordo in essere si proponeva di seguire una serie di step per portare alla creazione di una squadra di calcio composta da persone di Pesaro e da richiedenti asilo. Dopo mesi di allenamenti condotti dal presidente dell’associazione LaPallaRotonda (che di professione fa l’allenatore di calcio), a settembre 2018, è nata la nuova Dinamo Trulla, squadra iscritta al campionato di serie A di calciotto provinciale. La particolarità di questa squadra è che al gruppo storico di pesaresi componenti la rosa sono stati inseriti otto ragazzi africani richiedenti asilo.

Non poche sono state le difficoltà iniziali. Mancavano i vestiti e le scarpe adatte per giocare e i soldi per pagare le strutture; poiché si gioca la sera e quasi tutti risiedono fuori Pesaro il problema dei trasporti era e continua ad essere rilevante; la cultura della puntualità e quella relativa alla percezione dello sport africana non hanno nulla a che vedere con quella europea. L’impegno da parte di tutti i membri della Dinamo Trulla e dell’associazione LaPallaRotonda ha fatto sì che potessimo ovviare a tutte le problematiche che ci si sono presentate: siamo riusciti a comprare tutto il materiale sportivo necessario, pagare i campi da gioco, comprare biglietti dell’autobus e occasionalmente offrire una cena post partita. La questione logistica è stata risolta con grande solidarietà dai ragazzi di Pesaro che si sono prestati per riaccompagnare i richiedenti asilo anche a 40 km di distanza dal luogo della partita.

Ora, con il nuovo provvedimento del Governo la nostra sfida è aumentata di difficoltà poiché ad alcuni dei membri della squadra rischia di essere revocato il permesso di soggiorno. C’è stata una grande mobilitazione da parte del presidente della Dinamo Trulla e di alcuni pesaresi per la ricerca di aziende che potessero dare lavoro ai richiedenti asilo. In qualche caso la ricerca ha portato buoni frutti e, ad oggi, due giocatori hanno di fatto ottenuto un contratto.

Sotto il profilo prettamente sportivo l’avventura della Dinamo Trulla si sta rivelando un successo sotto molti punti di vista. In campo c’è grande affiatamento e negli spogliatoi le battute e gli scherzi non mancano. Si inizia a sorridere quando ci si incontra al campo e si continua a sorridere anche dopo la partita, indipendentemente dal risultato. Questa è la cosa più interessante di questo gruppo di ragazzi: c’è sempre un motivo per farsi una risata e prendere il gioco per quello che è, a fronte però di un grande impegno mentre lo si sta praticando. Che, in fin dei conti, è un concetto quest’ultimo che rappresenta il senso dello sport.

A livello di percezione della squadra da parte degli avversari credo che sia sempre prevalso un certo senso di curiosità a primo impatto ma poi, nello svolgimento della gara, ci sia stato un grandissimo rispetto. Il timore ad inizio stagione era che si potesse verificare, durante l’agonismo di una partita e con gli animi caldi, qualche episodio che facesse cadere nella spirale ignobile dell’odio razziale, ma dopo tutto un girone di andata si è riscontrata la massima correttezza da parte di tutti in questo senso.

Come si prospetta il futuro per la Dinamo Trulla? Innanzitutto si cerca di ottenere un risultato sportivo (disputare i playoff) da aggiungere e per far risaltare quello sociale dell’inclusione. Nella pianificazione dell’associazione LaPallaRotonda per la prossima primavera c’è di creare un mini documentario che racconti l’esperienza, dando volto e voce ai suoi protagonisti.

Per il prossimo anno invece l’obiettivo è quello di mandare qualche ragazzo africano a giocare in squadre più importanti, ovvero di farli passare al calcio a 11 ad un livello idoneo alle loro abilità, sempre puntando però sul fatto che devono giocare insieme a persone “locali”. La Dinamo Trulla in questo senso vuole rappresentare uno degli step di inclusione attraverso lo sport, dando visibilità e creando contatti tra chi ha talento da offrire e le società sportive del territorio che sono alla continua ricerca di giocatori.

IL GIRO DI PESARO IN 80 KM

Per partecipare al Giro di Pesaro in 80 km è sufficiente rispettare quanto scritto sotto nella parte relativa all’iscrizione e versare la quota di partecipazione.. Prima di procedere vi preghiamo di leggere le informazioni su questa pagina; per dubbi e domande scriveteci all’indirizzo mail lapallarotonda.sport@gmail.com oppure inviateci un messaggio al 3334056203.

Prima che proseguiate ci teniamo ad informarvi che l’associazione LaPallaRotonda NON si occupa di escursionismo e NON dispone tra i suoi membri di guide ambientali escursionistiche certificate. Uno dei progetti chiave dell’associazione, denominato “rotolando su Pesaro”, riguarda la scoperta e la coscienza del territorio a passo lento e andando ad esplorare la provincia e le provincie vicine nei luoghi che hanno meno risalto turistico.
L’iniziativa in questione viene proposta ai fini di contribuire a rendere al città maggiormente fruibile e per creare una rete locale di diffusione del valore.
Si è cercato di manterene la quota di partecipazione il più bassa possibile per
“includere” il maggior numero di persone, ma le esigenze organizzative hanno fatto si che non si potessa abbassare ulteriormente.

Dettaglio percorso e suddivisione tappe.

Giorno 1 – domenica 5 agosto

dal Parco Miralfiore a Santa Maria dell’Arzilla
metà tappa: Ristorante Antico Casolare
pranzo al sacco
cena a Santa Maria dell’Arzilla
pernottamento in palestra a S. M. dell’Arzilla

Giorno 2 – lunedì 6 agosto
da Santa Maria dell’Arzilla a Fosso Sejore
metà tappa: Novilara
pranzo al Giogo (o dalla Maria)
cena a casa Freedom (Fosso Sejore)
pernottamento in campo da Rugby

Giorno 3 – martedi 7 agosto
da Muraglia a Fiorenzuola di Focara
metà tappa: Parco della Pace
pranzo al sacco + yoga
cena a Fiorenzuola
pernottamento in casa scout a Fiorenzuola

Giorno 4 – mercoledì 8 agosto
da Fiorenzuola a Baia Flaminia
metà tappa: Roncaglia
pranzo al sacco
cena Dalla Cira


1. Condizioni di partecipazione

Il Giro di Pesaro in 80 km è costituito da 4 tappe che ci porteranno a percorrere tutti i quartieri e numerose frazioni del Comune di Pesaro. Scegliete se fare il percorso completo oppure aderire ad un numero ridotto di tappe e comunicatecelo via mail o messaggio.
N.B. E’ possibile partecipare anche a mezza tappa, poiché ogni singolo giorno sarà suddiviso in due parti.

Chiediamo a tutti la disponibilità a
pernottare in tenda, fermo restando che cercheremo sempre di accamparci in luoghi con bagni e docce a disposizione. Data la natura di questa iniziativa richiediamo a tutti un grande spirito di adattamento.
L’obiettivo è quello di camminare per conoscere il nostro territorio e per godercelo pienamente. Vi proporremo una serie di attività lungo il percorso e momenti eno-gastronomici per assaporare le tipicità della nostra zona. Nel limite del possibile cercheremo di camminare nelle parti di giornata in cui le temperature sono più miti e farvi fare attività, merende e relax in zone d’ombra nelle ore più calde

2. Diritti e doveri dei partecipanti


L’associazione LaPallaRotonda garantisce:
– la presenza di almeno un accompagnatore ogni 15 partecipanti
– il supporto logistico di un pulmino su cui caricare attrezzature pesanti o ingombranti, come la tenda e il sacco a pelo, e per trasportare chi dovesse incontrare particolari difficoltà
– un luogo di pernotto gratuito o a prezzi contenuti

Ciascun partecipante dovrà provvedere autonomamente al cibo e alle bevande da assumere durante la giornata di escursione, soprattutto in caso di particolari esigenze dietetiche.
Per l’attrezzatura necessaria per le escursioni si rimanda alla pagina
Da portare / da non portare.

Il tesseramento contestuale all’iscrizione comprende anche un’assicurazione civile con le modalità indicate nel sito della UISP.

Non si garantisce null’altro oltre a quanto esplicitamente dichiarato.

3. Spostamenti e trasporti

Ciascun partecipante provvederà autonomamente a raggiungere il punto di partenza della camminata o della tappa della camminata alla quale deciderà di unirsi.

4. Iscrizione


L’iscrizione al Giro di Pesaro in 80 km costa 15 euro e comprende il tesseramento all’associazione fino a fine agosto 2018. A chi, iscritto all’iniziativa, volesse rinnovare la tessera anche all’anno 2018/2019 verrà applicato uno sconto al costo della stessa.

Per i già tesserati LaPallaRotonda, l’iscrizione all’evento costa 10 euro.

Il costo di tutti e 4 i giorni di camminata è di 30 euro (più iscrizione), mentre per chi parteciperà parzialmente il costo sarà di 10 euro il giorno (più iscrizione) e 5 euro (più iscrizione) per la mezza giornata.

N.B. Studenti, bambini (solo se accompagnati) e Volontari Europei avranno una riduzione del 50% sul costo di partecipazione (tessera esclusa)

Le spese giornaliere di vitto e alloggio (pernottamenti principalmente in tenda e nelle eventuali strutture) sono sostenute direttamente dai partecipanti, ciascuno per la propria quota.

Per iscriversi al Giro di Pesaro in 80 km è sufficiente comunicare i seguenti dati:
– nome e cognome

– luogo e data di nascita
– residenza

Poiché l’evento è a numero chiuso (max 50 partecipanti),per completare l’iscrizione sarà necessario effettuare il pagamento della quota d’iscrizione e delle tappe a cui si è scelto partecipare tramite bonifico bancario entro il termine prestabilito: 20 luglio 2018

La ricevuta del pagamento va inviata all’indirizzo mail lapallarotonda.sport@gmail.com oppure consegnata il giorno della partenza.

Intestazione: Associazione sportivo culturale LaPallaRotonda
Codice IBAN: IT97M 03359 67684 510700246588
Causale: Iscrizione al Giro di Pesaro in 80km – Cognome Nome partecipante/i – numero tappe

5. Da portare/non portare

Attrezzatura raccomandata:

  • Tenda da campeggio
  • Sacco a pelo
  • Materassino da campeggio (ce ne sono di molti tipi, ma una scelta economica è confortevole è il materassino gonfiabile con pompa elettrica ricaricabile)
  • Bagaglio (zaino o borsone) da ca. 40 l da lasciare sul pulmino
  • Zaino da indossare nelle escursioni + coprizaino in caso di pioggia
  • Sacchetti di plastica per proteggere i vestiti nello zaino ed evitare che si bagnino in caso di pioggia (il coprizaino non tiene sempre al 100%)
  • Asciugamano sportivo in microfibra (più leggero)
  • Scarpe da trekking a collo alto e con suola in Vibram
  • 2-3 magliette leggere
  • 2-3 pantaloni da trekking leggeri (i jeans si inzuppano in caso di pioggia!)
  • 2-3 paia di calzettoni da trekking
  • Giacca a vento (con funzione di guscio: deve riparare dal vento e dal freddo, non imbottita)
  • Giacca antipioggia o poncho
  • Felpa o pile per la sera
  • Un paio di sandali da trekking (tipo Teva)
  • Bastoncini telescopici (utili per affaticare meno le gambe, proteggere le ginocchia in discesa e migliorare l’equilibrio su terreni dissestati)
  • Cappello da sole
  • Occhiali da sole
  • Borraccia (eventualmente con sali minerali da sciogliere nell’acqua per reintegrare quanto perso con la sudorazione)
  • Prodotti per igiene personale (suggerimento: con un buon sapone di marsiglia solido per il corpo si possono lavare anche i panni)
  • Crema solare
  • Carta igienica
  • Kit primo soccorso: cerotti/Compeed per eventuali vesciche; bende; disinfettante; rotolo nastro adesivo
  • Tappi per le orecchie (non si sa mai…)
  • Mini torcia per muoversi di notte senza svegliare gli altri
  • Spille da balia e mollette, utili per “stendere i panni” anche sullo zaino durante il cammino

Da NON portare:
Scarpe da trekking che non vengono utilizzate da molto tempo (anni)
Scarpe da trekking nuove


I dati personali vengono trattati al fine esclusivo della partecipazione al “Giro di Pesaro in 80km”, ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. n. 196/2003.

Grazie

LaPallaRotonda presenta il progetto Karibu

Una delle mie attività negli ultimi mesi, seppur svolta con periodicità discontinua, è stata quella di far giocare i rifugiati provenienti da diverse zone dellIMG_9779‘Africa (ma non solo) allo sport che più li appassiona: il calcio. L’iniziativa è partita da un contatto del tutto informale con alcuni amici operatori presso qualche casa di accoglienza della provincia di Pesaro. Dapprima si sono organizzate amichevoli coinvolgendo i ragazzi africani e una delle squadre giovanili che allenavo, l’ASD Gabicce-Gradara, poi ho tenuto un mini ciclo di allenamenti prima e dopo il torneo di Natale che nel novembre del 2016 ha visto la partecipazione, in scarpette e divisa, di vari attori locali quali la Polizia di Stato, l’Ordine dei Giornalisti, i Consiglieri comunali e un gruppo di giovani che si riuniscono periodicamente per gli scambi linguistici e culturali. 

Il torneo, organizzato dalla cooperativa Labirinto e dallo SPRAR, ha dato vita ad una serie di interazioni che hanno portato alcuni ragazzi africani ad essere tesserati per squadre di Promozione, Prima, Seconda e Terza Categoria.

Sulla scia di questi avvenimenti dalla notevole importanza sociale, LaPallaRotonda ha pensato di dare una progettualità alla serie di eventi necessari per far si che possano accadere altri momenti di inclusione derivanti dallo sport. Per questa ragione è stato creato il progetto Karibu (che in swahili significa “benvenuto”) che ha il duplice obiettivo di costituire un incontro tra la domanda di atleti delle società sportive e l’offerta di talento disseminato tra i richiedenti asilo da un lato, e dall’altro di impegnare i ragazzi in delle attività che li possano far esprimere e uscire dal loop della sedentarietà e dell’apatia.
Il progetto si svolge in alcuni step.

Il primo è quello di proporre un ciclo allenamenti con lo scopo di conoscere i ragazzi e di iniziarli ad una cultura sportiva di gran lunga diversa da quella presente in Africa, specialmente quella centrale. Per citare un esempio, in Europa siamo molto più legati all’efficacia di una giocata, mentre in Africa conta di più l’estetica e il senso di aver avuto la meglio sopra il proprio avversario diretto. Fare gol molto spesso non conta, a meno che non si tratti di un “super gol”. Non si può certo cambiare in pochi allenamenti una tendenza radicalizzata in molti anni, ma si può comunque far comprendere che esiste una differenza di priorità nei due modi di intendere il calcio.23659385_10215286978553046_3662788582295850263_nA dire il vero, questo primo step è già iniziato, grazie all’impegno volontario della partnership composta da LaPallaRotonda e SSD Muraglia Calcio, che ha messo a disposizione la struttura in cui si sono potuti svolgere degli allenamenti mattutini. Tuttavia, resta la necessità di dover “regolarizzare” in termini assicurativi gli atleti che prendono parte al progetto. Proprio su questo si sta lavorando in questi giorni per far si che nel 2018 si possano riprendere gli allenamenti con le dovute coperture assicurative.

 

Il secondo step è la creazione di un torneo di fine primavera/inizio estate in cui si possano affrontare squadre di rifugiati, squadre locali e, auspicabilmente, squadre miste. Si stanno discutendo i termini e la durata del torneo con alcuni enti di promozione sportiva al fine di poter offrire una buona organizzazione che possa accompagnare il valore sociale dell’evento.

Il terzo step sarebbe quello di organizzare a fine estate, nel periodo del precampionato, alcune amichevoli tra squadre locali e una rappresentativa di rifugiati in modo da dar loro visibilità e possibilità di tesseramento.
A questo dovrebbe far seguito il quarto step che consiste nella creazione di una squadra MISTA di calcio o calciotto che possa partecipare a qualche campionato.

Tutti e quattro gli step presentano criticità e difficoltà di attuazione a cui bisogna far fronte in una maniera o in un’altra. Per il momento ci troviamo a fronteggiare il primo grande problema legato ai tesseramenti e alle visite mediche sportive, un costo di cui non avevamo tenuto conto, ma dal quale non si può prescindere. Sarà un lavoro difficile ma speriamo di poter scrivere in futuro di un progetto riuscito e di notevole impatto per i ragazzi a cui esso è rivolto.

LaPallaRotonda racconta il baseball

22728721_1530089813745912_4038083984709672053_nQuand’ero poco più di ventenne mi è capitato di essere, a mia insaputa, iscritto ad un torneo di softball con alcuni amici. Dopo l’iniziale scetticismo, la curiosità ha preso il sopravvento e ho deciso di tentare l’esplorazione di questa disciplina. Non avendo la benché minima idea del regolamento, prima di scendere in campo mi sono dovuto far dare una bella e cospicua infarinata dai miei compagni. Il risultato, rivedibile a dire la verità, è che ho disputato la gara senza avere idea di quello che stessi facendo. Mi ricordo solo il desiderio di colpire la palla più forte che potessi con quella mazza impugnata per la prima volta. Cosa che, tuttavia, non è successo quel giorno. Non posso dire che il resto della squadra sia stato poi tanto meglio, ma almeno loro sapevano le regole!
Dopo una serie di sconfitte con largo scarto, la nostra rivincita è arrivata l’ultima giornata… contro una squadra di ragazzine… poco più che quindicenni. Titoli di coda sulla mia esperienza con il softball giocato.

Tuttavia, parlando seriamente di questa disciplina, a Pesaro c’è una realtà sportiva che merita considerevole rispetto. Come ci scrive il presidente Cristiano Crinelli:
La società sportiva Baseball Club Pesaro, che compie quest’anno 50 anni di attività, cura sin dalla sua costituzione, il proprio settore giovanile con interessanti risultati sportivi ma soprattutto con l’intento di aggregare i ragazzi in un ambiente sano e controllato come deve essere quello sportivo.
Anche in questa stagione circa sessanta ragazzi dagli 8 ai 16 anni compongono il vivaio della squadra principale che, a sua volta, è iscritta al Campionato Nazionale di Serie B.
Lo scopo è quello di trasmettere la passione di questo gioco meraviglioso, e l’interesse ad una sana pratica sportiva.
23172806_1543512065737020_7717154347826486813_nOltre al campionato di serie B, nel quale la squadra seniores quest’anno ha vinto il titolo italiano, uno dei principali eventi estivi organizzati dalla società è una manifestazione indirizzata proprio ai più giovani. Ogni anno, nel periodo di fine Luglio, il Baseball Club Pesaro organizza il Torneo Giovanile Nazionale “Città di Pesaro” a cui partecipano più squadre provenienti da tutta Italia, per un totale di circa trecento ragazzi con genitori al seguito.
L’attività di promozione del gioco del baseball si espande a 360 gradi coinvolgendo anche atleti amatoriali ed appassionati: nel periodo Giugno-Luglio, da ormai circa 20 anni, la società organizza un campionato amatoriale “Softball Night”, così denominato in quanto svolto nelle ore serali con campi illuminati.
A tale campionato partecipano circa venti squadre (per un totale di circa trecento persone) composte da vecchie glorie del Baseball ma soprattutto da amici, genitori dei ragazzi e molti altri neofiti di questo sport. Il torneo aperto a tutte le fasce di età, porta al campo di Via Strasburgo intitolato a Norberto Crinelli, un movimento non indifferente nelle serate estive di Pesaro. Il campionato si conclude con la partita finale che proclama la squadra vincitrice, alla quale fa seguito una festa a cui partecipano i giocatori di tutte le squadre iscritte.
La passione guida i nostri passi e successi: la società si fonda sull’impegno volontario di tante persone, che con tenacia propongono e sostengono questa attività, dall’alto valore sociale.
È proprio con questo intento che anche quest’anno si sono manifestate diverse iniziative che vanno ben oltre l’interesse sportivo: la società ASD BASEBALL CLUB PESARO, ha ospitato e partecipato ad eventi con le parrocchie di Pesaro; partecipato attivamente alla festa di quartiere proponendo uno stand gonfiabile molto apprezzato dove tanti ragazzi si sono avvicinati a questo sport; non ultimo, ha iniziato una collaborazione con l’associazione di Ipovedenti di Pesaro, per costituire una squadra locale che partecipi al campionato nazionale.21766790_10212093472624397_1187798259498267918_nLa società nel corso dei suoi 50 anni, ha vissuto periodi di grande splendore sportivo: negli anni 80 è stata campione d’Italia per ben 3 volte. Numerosi sono i campioni che hanno militato nel roster della squadra, così come numerosi sono i talenti che sono emersi nel panorama italiano dal vivaio della società che hanno ben figurato sul panorama italiano.
È proprio sullo sviluppo delle risorse locali che la società trova la sua ragion d’essere e la forza di continuare verso nuovi obiettivi.”

Andate a trovarli sulla pagina web www.baseballpesaro.it o su quella Facebook Baseball Club Pesaro per conoscere le loro attività ed entrare a far parte di questo modo sanissimo di fare sport.

LaPallaRotonda racconta se stessa

In origine fu un blog dal nome preso, quasi per gioco, da uno degli spettatori più emblematici di una società calcistica di un quartiere di Pesaro. La sua frase “si ma… la palla è rotonda” era una sentenza che stava ad indicare un qualcosa di indefinito, ma sicuramente rappresentava la sua insoddisfazione per la prestazione della squadra locale. Da lì l’idea di aprire lapallaerotonda.wordpress.it, un blog che nel tempo ha assunto varie connotazioni: dal parlare di calcio sotto il profilo tecnico si è passati a parlare di approccio allo sport in generale raccontando alcune realtà sportive della città.
Riprendendo il nome del blog, la creazione dell’associazione sportivo-culturale LaPallaRotonda (senza “e”), è stata la conseguenza di una preziosa collaborazione con altri colleghi allenatori che condividevano la stessa visione dei valori dello sport e la stessa metodologia di insegnamento. E’ stato nel maggio 2016 che, insieme ad Alessandro Crespi, Fabrizio Fabbri e Diego Tarini, l’associazione ha iniziato effettivamente le sua attività, dapprima organizzando giornate di formazione per allenatori, poi proponendo uno stage estivo calcistico per bambini nel mese di luglio.

Tuttavia il mondo del calcio, e mi secca molto ammetterlo perché in quanto allenatore vivo di questo sport, è una realtà in cui si riscontra una notevole difficoltà per fare emergere i valori che hanno ispirato la creazione dell’associazione. La solidarietà, l’inclusione, l’aggregazione e il piacere per la bellezza sono valori che vengono spesso trascurati a favore della logica tecnica tipica dei nostri tempi di ottenere il massimo con il minimo sforzo. La conseguenza di tutto questo è avere bambini “robot” che non riescono a godere del loro stare in campo perché sentono il peso del doversi comportare da adulti.

Il 2017 è stato l’anno chiave per l’associazione poiché da gennaio ad oggi sono state attivate una serie di iniziative che rispondono ai valori che vorremmo diffondere. Il 6 gennaio abbiamo organizzato la nostra prima giornata di trekking alla quale hanno partecipato una quindicina di persone provenienti perlopiù dal riminese. Nato quasi per caso proprio quel giorno, il progetto dal nome in fase di elaborazione si basa sulla nostra volontà di far scoprire (o riscoprire) il territorio ai pesaresi e a chi viene da fuori. Oltre a cercare di rendere l’esperienza più aggregante e inclusiva possibile, ad esempio non lucrando sulla quota di partecipazione, puntiamo a creare un rapporto di collaborazione con produttori, ristoratori e comunità locali in modo da poter attivare un meccanismo virtuoso che generi valore per tutti. In questi mesi abbiamo visitato circa dieci produttori (tra coltivatori, produttori di formaggio, produttori di vino e birra) e siamo stati ospitati in altrettanti agriturismi, per un totale di venti escursioni nel territorio pesarese che hanno visto partecipare circa duecento persone. Le zone che abbiamo toccato sono le più diverse: San Bartolo, valle Tresole, i borghi medievali della valle del Metauro, Bosco di Tecchie, Urbino, le colline di Montefabbri in occasione della Fiesta Global, i monti Catria, Nerone e Carpegna, la zona lungo il fiume Bosso a Cagli. Proprio in quest’ultima escursione abbiamo incontrato alcuni rappresentanti della comunità locale, due ragazzi che da anni si occupano del mantenimento e della fruibilità del fiume, i quali ci hanno spiegato una serie di problematiche connesse al turismo non responsabile fatto da chi si reca in questi luoghi senza rispettarli. Un tema molto interessante e controverso che meriterebbe un articolo a parte e che spero tratteremo in futuro.LAPALLAROTONDA

Tutto il discorso relativo alle escursioni ha l’obiettivo di reperire risorse importanti per altre iniziative. Grazie ai trekking fatti fino ad ora è stato possibile ad esempio creare il progetto “Karibu” (che in swahili significa “benvenuto”) con il quale vogliamo utilizzare lo sport come mezzo di inclusione. Da metà ottobre infatti, insieme all’associazione Alè Muraglia e al Gruppo Sportivo Muraglia, inizieremo delle attività sportive settimanali con i richiedenti asilo ospitati in due strutture del pesarese con l’obiettivo di inserire i ragazzi in alcune squadre locali. 

Parallelamente a questo, la nostra collaborazione con un bar di Pesaro ci permette di organizzare all’interno aperitivi solidali in cui raccogliamo vestiti usati da donare a chi ce ne fa richiesta, ma anche di proporre attività di altro genere: ad esempio creare serate interculturali in cui si presenta ogni settimana una nazione diversa, oppure dei quiz in lingua o ancora esposizioni fotografiche o jam session.

In questi giorni sia io che la mia collega e vicepresidente Erica Cacioppolini siamo molto attivi nella programmazione delle attività future, tra cui un progetto europeo e un altro legato alla discriminazione di genere da sviluppare in una scuola di Senigallia. L’idea rimane quella di creare valore per la nostra città e per chi ci vive o semplicemente la viene a visitare. 

Stay tuned…